Il Coni Valle d’Aosta ha organizzato per lunedì 11 aprile alle ore 20,30 presso il Palaindoor, sala conferenze, in corso Lancieri di Aosta n. 41/a, un convegno avente ad oggetto il ruolo di tecnici e dirigenti sportivi.
Riteniamo importante prestare attenzione e dare supporto a queste figure sportive e al loro lavoro fornendo spunti e suggerimenti per svolgere al meglio il loro ruolo e aiutarle a rendere maggiormente efficace la comunicazione e la relazione con il mondo dello sport giovanile.
“Conoscere il contesto in cui si opera, scoprire i propri punti di forza e di debolezza per attivare al meglio il proprio ruolo” sono gli argomenti che verranno trattati dalla dr.ssa Loretta Fabiani, docente di metodologia dell’insegnamento sportivo e formatrice accreditata dalla Scuola dello Sport del Piemonte.
Il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella sua “relazione al Parlamento 2015” ha sottolineato come il consumo di cannabinoidi e il poliabuso – ovvero il consumo combinato di alcol, cannabinoidi e droghe sintetiche – sia in costante aumento da diversi anni a questa parte.
Il SerD della AUSL Valle d’Aosta ha, d’altro canto, potuto rilevare come il numero di giovani e giovanissimi - segnalati dalla Prefettura per consumo di cannabinoidi - sia stato in costante aumento negli ultimi tre anni.
In considerazione di questi dati il SerD ha programmato diverse attività di prevenzione, com’è nella sua mission istituzionale.
Tra queste, un progetto formativo, proposto anche nelle scuole medie inferiori e superiori della Valle, per il quale il SerD ha chiesto la collaborazione del Coni e che prevede alcuni incontri con insegnanti, educatori ed istruttori, che sono le figure professionali “intermediarie” tra le Istituzioni e i giovani potenziali abusatori di droghe sintetiche.
L’iniziativa ha quindi lo scopo formare istruttori e dirigenti sportivi sul “fenomeno droga” in Valle d’Aosta al fine di favorire la prevenzione di uso e abuso di sostanze stupefacenti e di fornire gli strumenti per “individuare” precocemente quegli atleti che possono mostrare segni di abuso di stupefacenti o segni di disagio psicologico legato a stili di vita impropri.
Il progetto si prospetta altresì lo scopo di creare una partnership tra le associazioni sportive e il SerD, ovvero di attivare un vero e proprio protocollo operativo a sostegno di dirigenti, tecnici e genitori.
Viene quindi proposto un percorso formativo di 5 incontri, di 2 ore ciascuno, che nel loro insieme permetteranno ai partecipanti di avere una più chiara e realistica visione del fenomeno della diffusione delle droghe, vecchie e nuove, tra i minorenni.
Gli incontri, aperti a tutti e gratuiti, si terranno presso la sede del Comitato regionale del Coni tutti i giovedì dal 17 marzo al 14 aprile, con inizio alle ore 20. I relatori saranno il Dr. Vincenzo Lamartora – Direttore del Servizio dipendenze patologiche (SERD) - e Sveva Mancini – Educatrice professionale del SERD.
LA LOCANDINA
Con la legge 22 gennaio 2016, n. 9 è stato convertito in legge il DL n. 185 del 2015, con il quale - ai fini del potenziamento dell’attività sportiva agonistica nazionale in aree svantaggiate e zone periferiche urbane e con l'obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana – il governo ha istituito il Fondo «Sport e Periferie».
Il Fondo – il cui ammontare complessivo nel triennio 2015-2017 è di 100 milioni di euro – verrà trasferito dallo stato di previsione del Ministero dell’Economia e Finanze al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, di qui al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).
Il Fondo è finalizzato tra l‘altro alla realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi con destinazione all'attività agonistica nazionale, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, nonché al completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti, con destinazione all'attività agonistica nazionale e internazionale;
A seguito dell’approvazione della legge di conversione, il CONI – ad integrazione del proprio patrimonio di competenze e di conoscenze sull’impiantistica sportiva con destinazione agonistica in Italia – ritiene utile acquisire ulteriori proposte relative a interventi da inserire nel piano pluriennale degli interventi di cui al comma 3 dell’articolo 15 del medesimo DL.
In tale prospettiva, è stata pubblicata in modo permanente sul sito del CONI una comunicazione relativa alle modalità di presentazione delle proposte: http://www.coni.it/it/piano-sport-e-periferie.html
Il 18/01/2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 11/01/2016 con il quale è stato disposto il differimento di 6 mesi del termine di entrata in vigore dell'obbligo di dotarsi di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita.
Al convegno No al Doping di venerdì 15 gennaio 2016, organizzato dal CONI regionale, hanno preso parte oltre 50 partecipanti, distribuiti tra componenti Giunta CONI e Comitato Paralimpico, Federazioni sportive nazionali, presidenti di associazioni sportive, insegnanti, operatori sanitari e di pubblica sicurezza ed autorità.
Raggiunto l’obiettivo di far meglio comprendere ed ampliare la visione della problematica tenendone alta l’attenzione, aumentando la consapevolezza di dover lavorare in rete sul territorio, in un’azione di prevenzione capace di rafforzare sin da subito nei più giovani i valori di etica e correttezza e informare circa i gravissimi danni derivanti dall’uso del doping.
Il dott. Francesco Riccardo, docente di psicologia presso la Scuola dello Sport e psicologo delle squadre Nazionali di Pesistica olimpica e paralimpica, ha evidenziato gli aspetti utili ad individuare le situazioni di natura socio-ambientale e di natura psico-emotiva e psico-fisiologica, in cui i soggetti orientati all’ego, con bassa stima di sé, ad alta influenzabilità e a basso rispetto di norme morali risultano a potenziale rischio: famiglie ed educatori sportivi e culturali devono poter rilevare tali situazioni e prevenirle per tempo già in età pre-adolescenziale, età in cui è tra l’altro sempre più massiccio e dannoso il consumo improprio e sproporzionato di integratori alimentari.
Oltre agli aspetti anti-sportivi, anti-etici e amorali da condannare, il dato più preoccupante e poco conosciuto è che il danno recato alla persona è ben più ampio di quello fisico, in quanto nel soggetto che ha fatto uso di sostanze si insediano diversi disturbi a incidenza psichiatrica che ne mutano, irreversibilmente, la propria personalità.
Il dott. Antonio Urso, Presidente della Federazione Italiana Pesistica e Presidente della EWF, Federazione Europea di Pesistica, nonché Coordinatore delle Attività tra la Scuola dello Sport e l'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, ha analizzato storicamente e sociologicamente il fenomeno del Doping: dalla sua origine sino alla grande diffusione odierna, connotato a vera e propria organizzazione criminale a livello mondiale che si fonda su un business del commercio illegale difficile da contrastare, che si stima abbia contaminato atleti in misura sino a 10 volte superiore ai dati che normalmente vengono diffusi. La sottostima del problema nasce dal numero limitato di controlli fuori-competizione, specialmente nelle categorie giovanili, anche nei paesi occidentali, in cui raramente sono effettuati i controlli nella fascia tra i 16 ed i 23 anni, quella più a rischio, e dalla vera e propria impossibilità di effettuare i test in diverse nazioni extra-europee. Inoltre, le pene previste risultano ancora di durata troppo breve, non rivestendo così la funzione di validi deterrenti.
In chiusura di serata la testimonianza di Laurent Ottoz, ex dirigente federale ed ex atleta di livello internazionale, partecipante a due Olimpiadi, impegnato per anni quale ambasciatore per conto della Federazione Europea di Atletica nella sensibilizzazione nei giovani contro il doping.